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3.1 Borgo Castello - Giardino del Muto

Intervento di recupero dell'antico Giardino del Muto

Ultimo aggiornamento: 21 ottobre 2025, 13:35

Orto Botanico del Muto 

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E’ in corso la riqualificazione del Giardino botanico "Orto del Muto" realizzato a corredo di quello che fu l’Ospitale del Borgo (edificio all’ingresso del borgo), già residenza dei Marchesi Maglione. Posto su più terrazzamenti, diverrà un percorso di interesse scientifico, divulgativo e conservativo delle specie vegetative e alberi piantumati dal Marchese Umberto Maglione detto il Muto che sarà possibile visitare anche di sera. Dopo decenni di abbandono, con la collaborazione dell’Università di Genova è stato effettuato il censimento degli alberi presenti nel giardino originario. Fra gli interventi in corso il recupero dell’antica cisterna dell’acqua, la ricostruzione delle mura di cinta in pietra, che versavano in condizioni di degrado con l’obiettivo di rigenerarli in pietra a secco.

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Una operazione svolta a mano con la rifinitura e posa delle singole pietre rimosse. L’orto botanico, avrà camminamenti, fontane, panchine aree relax, orti in casetta e pannelli informativi. Le analisi effettuate dall’Università agli Studi di Genova, guidati dal professor Mariotti, hanno censito tutti gli alberi presenti fra cui alcune alberature di pregio per dimensioni oppure non comuni nel nostro patrimonio arboreo come Lithraea brasiliensis e Styphnolobium japonicum.  80 tipologie di piante censite. Gli alberi maggiormente presenti sono i grandi Cedrus libani, Eucaliptus camaldulensis, Cupressus sempervirens e Cercis siliquastrum. Tra gli arbusti più comuni troviamo il Viburnum tinus e il Laurus nobilis.

L’obiettivo è trasformare le terrazze incolte in un orto botanico accogliente, capace di mettere in dialogo il patrimonio storico e paesaggistico con un’esperienza didattica e sensoriale. Per farlo, i muri a secco verranno ricostruiti con tecniche tradizionali, affiancati da leggere scale in acciaio corten che garantiscano continuità e sicurezza del percorso, senza compromettere l’integrità delle strutture antiche. Il fondo verrà trattato con terra stabilizzata drenante, così da rispettare i livelli esistenti e favorire la coltura delle piante.
L’elemento verde farà da protagonista: le essenze autoctone saranno disposte secondo un criterio etnobotanico, che racconta il rapporto tra uomo e piante – dagli usi officinali e alimentari a quelli ornamentali o, in certi casi, velenosi. Ogni specie sarà accompagnata da cartellini informativi bilingue, per offrire a visitatori e studenti una lettura immediata delle caratteristiche botaniche e delle tradizioni locali.
Completeranno il progetto arredi essenziali e punti di sosta integrati nei muri, pensati per letture o momenti di contemplazione; un sistema di irrigazione centralizzato e controllabile da remoto; un’illuminazione notturna di qualità, capace di valorizzare gli scorci del borgo. In questo modo, l’orto non sarà solo una vetrina di biodiversità, ma anche un’aula a cielo aperto per laboratori scolastici, un’occasione di aggregazione per la comunità e un’attrazione in più per turisti e appassionati di botanica.

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Per consentire la fruizione del parco anche in orario serale, è previsto un impianto di illuminazione a bassa temperatura colore (2.700–3.000 K) che valorizzi gli elementi architettonici e botanici con luce calda, senza risultare abbagliante. Le unità luminose, integrate nel disegno dei percorsi e nei punti di sosta, saranno dotate di ottiche schermate per minimizzare l’inquinamento luminoso e garantire un comfort visivo.


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